Presentati oggi all’Ars gli interventi per i lavoratori stranieri in partenza in Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata e Campania
È stata presentata questa mattina nella sede dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) la seconda edizione del Programma Su.Pr.Eme. di contrasto al caporalato e al grave sfruttamento lavorativo nelle cinque regioni del Sud Italia (Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata e Campania).
Su.Pr.Eme. 2 è finanziato a valere sull’OS 2 – Migrazione legale/integrazione – Misura di attuazione 2.d del Programma Nazionale del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2021-2027 e prevede un piano quinquennale straordinario e integrato di interventi a supporto delle iniziative legislative in atto per il contrasto e il superamento delle forme di grave sfruttamento lavorativo, caporalato e situazioni di grave marginalità e vulnerabilità vissute dai lavoratori stranieri presenti nei territori coinvolti.
Tra le iniziative in partenza, in continuità con quanto già realizzato, sono previsti: tavoli regionali di contrasto al caporalato, il supporto alle azioni ispettive in complementarità con altri interventi territoriali, misure per l’abitare inclusivo, tirocini formativi, nonché l’implementazione dei poli sociali integrati per la presa in carico multidimensionale dei cittadini migranti, dell’Helpdesk interistituzionale Anticaporalato, un servizio multicanale e multilingue che promuove l’emersione e facilita l’accesso alle informazioni e ai servizi, e del budget di integrazione, che attribuisce al singolo destinatario un plafond di risorse atto a sostenerlo nella costruzione di un progetto individualizzato di autonomia socio-lavorativa .
«Nell’ambito dell’integrazione, l’UE può contribuire attraverso i suoi fondi e può promuovere le buone prassi, come ha fatto con Su.Pr.Eme., che è stato un successo ed è diventato un vero e proprio modello», ha dichiarato Patrick Doelle, della DG Migration and Home Affair della Commissione Europea.
«L’impegno finanziario è significativo – ha detto il Prefetto Maria Forte del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione – Direzione centrale per le Politiche Migratorie del Ministero dell’Interno -, 30 milioni di euro per raggiungere circa 5mila beneficiari. È un obiettivo ambizioso, ma è da considerarsi di sistema»
«È importante mettere le fondamenta per la nuova programmazione – ha sottolineato Stefania Congia, della DG Immigrazione e Politiche di integrazione del Ministero del Lavoro -, non dimenticando che l’obiettivo è raggiungere le persone. I bisogni delle persone si manifestano nei territori ed è importante che i territori si sentano spalleggiati dalle istituzioni».