Laboratori scolastici Prisma: immagine, corpo, narrazione e voce

Laboratori scolastici Prisma: immagine, corpo, narrazione e voce

Si concludono in questi giorni, nelle scuole messinesi, i laboratori di PRISMA (Piano Regionale Integrato per una Sicilia Multiculturale e Accogliente) che hanno coinvolto circa 30 studenti e studentesse stranieri. Accanto a quelli già collaudati di cinema e web radio, quest’anno sono stati introdotti i laboratori di fotografia e di danzaterapia.

Immagine, corpo, narrazione e voce sono quindi i protagonisti delle attività proposte dalla cooperativa Utopia nell’ambito di PRISMA. Attraverso l’approccio cooperativo si punta a migliorare le competenze linguistico-comunicative, la motivazione all’apprendimento e l’autostima degli studenti negli Istituti superiori Battisti- Foscolo, Verona-Trento e Antonello.

Daniela Migliorato, danzaterapeuta e performer, ha tenuto il laboratorio di danza espressivo-relazionale cercando, con il proprio lavoro, di sviluppare dinamiche di gruppo tra le studentesse e orientare alla relazione. «Con l’aiuto della musica popolare e hip hop, che le ragazze conoscono bene, siamo entrate in confidenza con il nostro corpo in movimento, tentando di superare gli stereotipi corporei e usando la vocalità come espressione profonda del sé. Nel corso degli incontri ho visto il loro sguardo cambiare» racconta Daniela Migliorato.

Francesco Algeri, fotografo, ha tenuto un laboratorio di fotografia con l’obiettivo di far appassionare gli alunni alla fotografia e di spronarli ad interagire tra di loro in modo diverso da come succede solitamente in classe.

«Abbiamo parlato di composizione e luce non per fare scatti perfetti bensì per dare loro modo di esprimere un immaginario interiore, la foto è una sintesi di ciò che siamo» riflette Algeri.

Soddisfatti anche gli esperti Antonio Nunzio Isgrò e Nico Isgrò, che hanno condotto rispettivamente i laboratori di cinema e di web-radio. Con i loro percorsi hanno fatto emergere i variegati interessi degli uditori. I ragazzi e le ragazze stranieri di prima e seconda generazione hanno avuto modo così di scoprire piattaforme streaming gratuite, ascoltare storie in cui riconoscersi, scambiare e raccontare notizie dal mondo intero.

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