Redattore Sociale

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7 maggio 2021

Un laboratorio di cittadinanza globale per 100 giovani italiani e stranieri

di Serena Termini

Promosso a Palermo dall’istituto Arrupe all’interno del progetto Prisma con la collaborazione di alcune associazioni della Sicilia. “Un’esperienza di riflessione e azione trasformativa e partecipata sul campo”

PALERMO – Intervenire concretamente nel territorio come autori e attori sociali per un creativo e costruttivo cambiamento culturale della Sicilia. E’ uno degli obiettivi del laboratorio di formazione per giovani leader alla cittadinanza globale e creativa “Costruire comunità inclusive e generative” promosso dall’istituto Pedro Arrupe all’interno del progetto Prisma. I giovani partecipanti sono 100 e provengono dalle quattro città siciliane coinvolte all’interno del progetto Prisma: Palermo, Catania, Messina e Trapani.

La finalità del laboratorio è quella di promuovere una politica popolare attraverso una formazione territoriale diffusa dei giovani: una politica di prossimità, di connessioni, di comunità, etica, interculturale e intergenerazionale. La progettazione partecipata è stata condivisa con un gruppo di giovani e di realtà associative del territorio che parteciperanno ciascuno in base alle proprie competenze e appartenenze territoriali per offrire un loro contributo al percorso di formazione, coinvolgendo direttamente i giovani e le loro associazioni come esperti in un percorso di auto-formazione reciproca.

L’iscrizione al laboratorio è gratuita e prevede cinque focus group e un gruppo di lettura che si svolgeranno online, dalle 18 alle 20, tra maggio e giugno 2021. Ieri, intanto, si è svolto il primo incontro su “processi di rigenerazione e trasformazione urbana”. Gli altri saranno, rispettivamente, su: “Economia civile, circolare e di comunità” (13 maggio)”, “Democratizzazione della cultura” (20 maggio), “Geopolitica ed equilibri internazionali” (27 maggio), “Strumenti di partecipazione” (10 giugno), gruppo di lettura e confronto critico (17 giugno).

Inoltre, si aggiungeranno altre due attività, previste dal laboratorio in presenza, a fine giugno: una visita guidata presso una realtà di cittadinanza attiva ed un incontro intensivo di tre giornate a Palermo.

“Il primo di questi incontri è stato davvero molto stimolante perché siamo tante persone diverse con molti interessi in comune – dice Guglielmo Zanghi’ di 20 anni che studia chimica all’Università di Palermo -. Essendo giovani italiani e di paesi diversi, è anche molto bello il confronto e l’interazione interculturale. Oltre a studiare, il mio desiderio è quello un giorno di partecipare a dei progetti di cooperazione internazionale”.

Tra i partecipanti c’è Stefano Edward dello Sri Lanka, attivista della comunità tamil che ha fatto parte della Consulta delle Culture e oggi è portavoce della Consulta della Pace. “E’ molto originale l’approccio del laboratorio perché, al di là delle competenze specifiche di ognuno, a prevalere è il ‘noi’ che emerge dall’incontro narrativo di condivisione delle nostre esperienze. In un secondo momento, poi, in relazione al tema, ci confrontiamo su delle proposte che possono essere realizzate nei territori – aggiunge Stefano Edward pure laureando in comunicazione pubblica di impresa -. Questo tipo di formazione è importante anche nell’ambito dei nostri progetti di vita. Per il momento sto completando gli studi preparando una tesi sulle nuove generazioni italiane dal punto di vista interculturale”.

“Il laboratorio, dà la possibilità a giovani migranti insieme ad altri giovani residenti nel territorio siciliano, di realizzare un’esperienza di riflessione e azione trasformativa e partecipata sul campo – afferma Anna Staropoli, coordinatrice del laboratorio e sociologa dell’Istituto Arrupe -. Quando parliamo di formazione di una leadership non la intendiamo certo elitaria – che decide e sta al di sopra degli altri – ma di una leadership diffusa, che parte dal basso, creativa e attiva. Abbiamo un gruppo numeroso di giovani, con competenze molto diverse che si confrontano nell’ottica di mettere insieme il sapere scientifico, quello esperienziale e quello professionale: ricercatori-attivisti, ragazzi e ragazze immigrati, giovani di alcuni quartieri popolari, studenti liceali e cittadini impegnati. La metodologia che seguiamo ruota su tre parole chiave: vedere, riflettere e agire. Oggi abbiamo un bisogno forte di avere persone che mettono insieme la passione civile, la passione per il bene comune e la capacità riflessiva. Si tratta di una capacità di riflessione ‘agita’ che è ben lontana da tutte le forme di astrattismo. Il gruppo, a conclusione dei lavori, avrà modo anche di interfacciarsi con le istituzioni regionali dopo che farà ‘un laboratorio di presente e futuro’ di alcuni giorni a Palermo, da cui emergeranno proposte concrete”.

Allo scopo, in coordinamento con l’Arrupe, per sostenere ed accompagnare il gruppo, si è creata una prima rete di associazioni che collaborano alla progettazione partecipata che sono: MoltiVolti (Palermo), Migrantes (Messina), progetto Sottosopra – Save The Children (Catania), coop. soc. Badia Grande (Trapani). A queste si sono aggiunte altre realtà associative giovanili: associazione Politeia, ArteMigrante, associazione “Tu sei la città”, Africa solidale, Contadinazioni, Giocherenda, istituto Gonzaga, Marginal, Centro Diaconale “La Noce – Istituto Valdese”, i giovani del Centro Tau; se ne aggiungeranno altre in corso d’opera che daranno il loro contributo ai cinque focus group e alla formazione intensiva prevista durante il percorso formativo.

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