Laboratorio di Scrittura Creativa con i ragazzi dell’Istituto Perez Calcutta

Laboratorio di Scrittura Creativa con i ragazzi dell’Istituto Perez Calcutta

Già dai primi minuti del laboratorio tenuto all’interno dell’Istituto Comprensivo “Perez Calcutta” è emersa la straripante voglia dei ragazzi di parlare, di dire la propria.

Del resto dovrebbero essere proprio i ragazzi a raccontarsi, troppo spesso i loro pensieri e le loro esperienze sono mediate dallo sguardo e dalle parole degli adulti. Una reale comprensione passa anche da un accesso diretto ai punti di vista, alle esperienze reali e alle proposte dei giovani.

Allora ci siamo detti di iniziare un percorso che metta al centro una narrazione proveniente direttamente dai ragazzi che frequentano la scuola media all’Istituto Perez Calcutta, protagonisti del laboratorio.

Si è parlato di bullismo e discriminazione e questi sono alcuni dei pensieri e delle riflessioni che ne sono venute fuori.

«La cosa che mi dà più fastidio è che non si tratta di critiche costruttive, ma solo di insulti».

«È successo che il genitore di un ragazzo che mi ha bullizzato ha detto al mio: Cosa vuoi sono ragazzi. Ma io mi chiedo, e se fosse successo a tuo figlio?».

«Perché per descrivermi si dice ragazzo nero e gli altri miei coetanei bianchi sono solo ragazzi? Perché tu sei solo un ragazzo e io sono un ragazzo nero?».

«Se sei vittima di razzismo le parole sono come le cicatrici. All’inizio ti tagliano, poi ti resta la cicatrice. Spesso è una cicatrice che ti fa male dentro».

«Per esempio la N-Word, una parola capace di fare male».

«Perché esiste il razzismo, mi chiedo».

«Mi prendevano in giro perché ero appena arrivata e sapevo parlare solo l’arabo».

«Mi prendevano in giro per la mia pelle, ma se non ti piacciono quelli con la pelle nera perché te ne vai a mare a abbronzarti?».

«Perché la gente non riesce a accettare le sfumature».

«Mi dicono “Ritorna al tuo Paese“. Ok se vuoi ci torno ma mi dovete fare studiare così posso lavorare per tornare».

«Vorrei che chi dice certe cose sentisse la malinconia che provocano certe parole, le parole che ti portano a odiarti. E a volte io mi odio, vorrei essere diversa a causa delle loro parole».

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