“Per crescere bisogna interagire”: intervista alla presidentessa di Extra e A.N.D.A.M.I. Marie Anne Nadege Candeh

“Per crescere bisogna interagire”: intervista alla presidentessa di Extra e A.N.D.A.M.I. Marie Anne Nadege Candeh

Raccontare dell’associazione Extra così come dell’associazione d’Amicizia Mauritius – Italia (A.N.D.A.M.I.) vuol dire anche raccontare storie personali, cammini di crescita e integrazione. Ed è proprio da qui che vogliamo partire: da questi cammini che generano consapevolezze e visioni profonde sul reale profilo di una società multiculturale.

«In tutti questi anni ho capito che da sola non vai da nessuna parte: abbiamo bisogno di fare squadra: cittadini stranieri e italiani» riflette Marie Anne Nadege Candeh, originaria di Mauritius e da 39 anni in Italia. «L’integrazione reale può aversi solamente se la comunità di cittadini stranieri interagisce, si unisce con quella dei palermitani. Per questo ho voluto l’associazione d’Amicizia Mauritius – Italia (A.N.D.A.M.I.)».

Un percorso iniziato appena ventenne quando sua madre approdata a Palermo riesce a far venire pian piano tutti i sette figli: un figlio ogni 2 anni. Quando è il suo turno Marie Anne Nadege è appena diplomata, ama la cultura sogna un futuro fra università e lavori gratificanti, invece da un giorno all’altro si ritrova a Palermo per lavorare come collaboratrice domestica a tempo pieno.

«Ero solo una bambina» ricorda «la mia stanza era in un angolo remoto della casa e io avevo paura, non mangiavo, per un mese ho mangiato solo arance. Ricordo il primo giorno che mi hanno preparato un piatto di ravioli al burro: se per loro era un’ottima cena per me era nauseante, conoscevo sapori e cibi completamente diversi. I sapori erano diversi, le abitudini erano diverse e io sognavo di studiare, lì mi sentivo una schiava».

Quando la madre capisce l’estremo malessere della figlia riesce a ripagare la datrice di lavoro del biglietto aereo che aveva pagato per farla venire in Italia e la avvia verso un’altra strada.

«Mi sono iscritta all’Università, sempre con in mente il valore della partecipazione, della condivisione».

Oggi proprio grazie alla sua laurea e alla conoscenza di quattro lingue Marie Anne Nadege Candeh è mediatrice linguistica interculturale ed educatrice di minori stranieri non accompagnati ed ha per molto tempo lavorato nel reparto di ginecologia del policlinico dove ha potuto incontrare molte donne di diverse etnie. Ha tre figli e sette nipoti. In un momento difficile della sua vita sentimentale si è avvicinata all’ associazione EXTRA, trovando uno spazio di ascolto e supporto e dal 2008 ne è la rappresentante legale.

«Mi sono aggrappata a questa associazione di cittadini stranieri attiva a Palermo già dal 1978 per uscire da un momento difficile, ricordo che la presidentessa era una donna boliviana, Maria Limpe».

Anche questa esperienza le serve per comprendere e fare esperienza dei tanti bisogni delle donne, soprattutto quelle arrivate in Italia e non integrate. Da quando diventa la rappresentante legale dà una svolta alle attività dell’associazione: Extra diventa un’associazione di donne straniere, molte vivono a Palermo da più di 40 anni, con un’attenzione particolare all’ascolto delle donne vittime di violenza. .

«L’associazione nasce per far fronte alle esigenze linguistiche: si facevano lezioni di italiano a stranieri. Dunque all’inizio era dedicata ai corsi di lingua e alla organizzazione di eventi cultuali. Dopo un periodo di difficoltà l’associazione ha cambiato volto ed è diventata uno spazio dedicato esclusivamente alle donne. Un’associazione che accoglie donne provenienti da Paesi diversi dedicata all’ascolto delle donne vittime di violenza, alla consulenza psicologica a chiamata, ma anche al disbrigo pratiche e all’organizzazione di eventi culturali. C’è da lavorare molto, le donne vogliono fare ma non sanno come iniziare. Ci sono molti straniere che vorrebbero realizzarsi ma non sanno come fare, molte sono laureate. L’associazione Extra ha scoperto che le donne straniere in Italia, a Palermo hanno hanno molti desideri nel cassetto, ma chi li deve realizzare? Siamo noi tutti che dobbiamo farlo. Non possono fare solo le casalinghe, noi donne dobbiamo realizzarci: dobbiamo molto lavorare sulle famiglie, dobbiamo lavorare sugli uomini e dobbiamo lavorare tutte insieme, donne italiane e straniere».

Proprio questo è uno dei temi che sta più a cuore a Marie Anne Nadege: l’interazione con i palermitani. Nasce così A.N.D.A.M.I., l’Associazione di amicizia Mauritius-Italia che fa dello scambio la propria cifra fondante. Dai passaporti alle traduzioni, dall’accompagnamento in questura al disbrigo pratiche: l’associazione realizza tutto questo ma sempre tenendo presente il pensiero che in questi anni ha scandito l’operato di Marie Anne Nadege Candeh: «Per crescere bisogna interagire, bisogna lavorare in equipe» .

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