“Afferrando le stelle”, “Slam Poetry”, “Grammatica straniera”: i titoli dei lavori finali del laboratorio di scrittura promosso da PRISMA per gli alunni dell’istituto Perez Calcutta (per saperne di più clicca qui) raccontano mondi e svelano pensieri.
In linea con l’obiettivo iniziale, ossia dar voce agli stessi ragazzi, il corso si è concluso con la produzione e l’impaginazione dei racconti di ciascun giovane partecipante, come fossero veri e propri libri.
Adesso l’istituto Perez ha nella sua biblioteca una sezione davvero speciale che ripete la magia dei libri: far fare un passo in più nella comprensione e nella conoscenza reciproca, immergersi in storie di mondi e esperienze diverse e sentire di conoscerli grazie alla lettura.
Eccone alcuni estratti dai diversi racconti:
“Hai paura del buio? Allora non vedrai mai la notte che ami tanto”.
“Tutti noi abbiamo un cellulare. Tutti noi abbiamo o stiamo passando un periodo preadolescenziale. Ciò significa più problemi nella nostra vita. Come una persona che si smarrisce in un bosco, no? E deve trovare la via per uscirne, solo che a un certo punto trova la via, ma per passare da questa via deve superare degli ostacoli. Come Cappuccetto Rosso per arrivare dalla nonna”.
“Sei grassa. Oppure non lo sai? Ormai non ce la facevo più. Proprio come una diga: i miei occhi non riuscivano più a reggere quel peso. Quel momento in cui ti senti ormai mangiata. Magari mangiata no, ma di avere raggiunto quel limite che credevi non avresti raggiunto. Ecco come mi sentivo in quel momento. Ammetto che non era la prima volta che mi andavano contro, ma dopo tanto tempo che combatti sulle tue insicurezze crolli”.
“Pensa che regalandomi qualcosa la ferita si richiuda con un qualcosa di, niente, un pezzo di stoffa. Invece no! La ferita deve essere curata con una moneta diversa”.
