Riparte con un nuovo ciclo di appuntamenti ‘Trame migranti’, la rassegna che racconta l’incontro tra “mondi diversi e possibili” promossa dal Dipartimento Cospecs dell’Università di Messina.
Venerdì 25 settembre è in programma il webinar di presentazione del volume La formazione dei rifugiati e dei minori non accompagnati: una realtà necessaria che raccoglie i contributi di ricercatori in ambito sociologico e dell’educazione sulla rilevanza della formazione nell’integrazione dei rifugiati e dei migranti provenienti da paesi terzi. L’istruzione svolge un ruolo di orientamento per i migranti perché mette a loro disposizione gli strumenti culturali e un ambiente dove è possibile instaurare relazioni sociali con la comunità di accoglienza.
Il testo a cura di Maddalena Colombo -docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e direttrice del centro Cirmib di Milano e Brescia- e Fausta Scardigno -presidente del Centro per l’Apprendimento Permanente di Uniba e ricercatrice- affronta il ruolo della formazione nelle politiche dell’inclusione e raccoglie ricerche suoi luoghi di inclusione per i minori stranieri non accompagnati.
«Il diritto all’istruzione coincide con il diritto all’integrazione» afferma Scardigno «perché istruzione e formazione sono variabili decisive per il processo di integrazione al pari, se non di più, del lavoro e della salute». Le politiche per l’integrazione passando dunque dall’attuazione di diritti formalmente sanciti ma spesso poco esercitati dei cittadini di paesi terzi.
Inoltre, essendo l’interazione tra i gruppi a doppio senso, essa non riguarda solo i migranti ma anche gli autoctoni che devono essere sollecitati ad una “evoluzione” culturale al pari delle minoranze migranti. In questa prospettiva le agenzie educative – la scuola, per prima – sono chiamate a fornire informazioni e stimoli di riflessione che si traducano in modalità di accoglienza sempre più inclusivi. Nei contesti eterogenei, quali ad esempio i CPIA, la buona riuscita degli obiettivi formativi si scontra spesso con un vecchio modo di fare formazione.
«Tale stato delle cose» si legge dal contributo di Tindaro Bellinvia «è difficilmente compatibile con i bisogni individuali e le aspettative formative dei giovani migranti beneficiari, mentre sarebbe più rispondente un tipo di didattica aperta, basata su un autentico e profondoscambio di saperi e di conoscenza in cui, a partire dalla ricchezza linguistica, si possano creare dei contro-luoghi».
Ad introdurre la presentazione deI volume edito da Vita e pensiero, e parte della collana Quaderni del CIRMiB -Centro di Iniziative e Ricerche sulle Migrazioni di Brescia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore- è Tiziana Tarsia, sociologa dell’Università di Messina. La rassegna Trame Migranti è ideata da un gruppo di lavoro “situato e partecipato” coordinato dalla docente, che dal 2018 conduce il progetto di ricerca Pratiche sociali professionali nei servizi sul territorio presso il Cospecs dell’Università di Messina. A concludere i lavori la vicedirettrice del dipartimento Annamaria Anselmo.
Cliccando sul seguente link è possibile scaricare gratuitamente il libro in forma di ebook: https://www.vitaepensiero.it/scheda-ebook/fausta-scardigno-maddalena-colombo/la-formazione-dei-rifugiati-e-dei-minori-stranieri-non-accompagnati-9788834340097-369460.html